I fratelli Karamazov, di Fëdor Dostoevskij
I fratelli Karamazov, di Fëdor Dostoevskij
"Signore, abbi pietà di tutti loro perché hanno l'animo oppresso, proteggili, infelici e tormentati, e guidali. Tu hai le tue vie: lungo queste vie portali in salvo. Tu sei l'amore, e a tutti infondereai anche la gioia!"
"<<Significa che la gente dice il vero quando afferma che vale sempre la pena di parlare con un uomo intelligente>>"
"Dalla casa dei miei genitori mi portai dietro solo ricordi preziosi, poiché un uomo non può avere ricordi più preziosi di quelli della prima infanzia nella casa paterna, e questo è quasi sempre così se nella famiglia c'è almeno un po' d'amore e d'unione. Ma anche nelle famiglie peggiori possono conservarsi ricordi preziosi, se solo la tua anima è capace di cercare ciò che è prezioso."
"Non così accade con il vero geloso: è difficile immaginarsi a cosa possa assuefarsi e rassegnarsi, e cosa possa perdonare il geloso! I gelosi sono i primi a perdonare, e questo lo sanno tutte le donne. In un tempo incredibilmente breve il geloso (s'intente dopo un'iniziale terribile scenata) può ed è in grado di perdonare, per esempio, un tradimento ormai già quasi provato, gli abbracci e i baci che lui stesso ha già visto se, per esempio, in qualche modo riesce a convincersi che si è trattato dell'"ultima volta" e che da quel momento il suo rivale è ormai scomparso, se n'è andato in capo al mondo, o che lui stesso se la porterà via da qualche parte in un luogo tale dove dove quel terribile rivale non li potrà mai raggiungere. S'intende che la riconciliazione durerè un'ora soltanto, in quanto, anche se il rivale dovesse davvero scomparire, il giorno dopo egli se ne inventerebbe un altro, nuovo, e di questo nuovo sarebbe geloso. E ci sarebbe da chiedersi che cosa sia un simile amore, che debba essere sempre vigilato, e quanto valga un amore che debba essere controllato con tanta fatica. Ma il vero geloso non arriverà mai a comprendere una cosa simile, e intanto tra di loro si trovano persone con cuori persino elevati. È straordinario anche che queste persone dai cuori elevati, rinchiuse in uno stanzino a origliare e a spiare, pur comprendendo chiaramente con i loro "cuori elevati" tutta la vergogna nella quale si sono di loro volontà impantanti, tuttavia, almeno nel momento in cui sono chiusi nello stanzino, non provino mai rimorsi di coscienza."
"<<Vedi, Smurov, non mi piace quando si continua a fare domande se non si è capito dalla prima parola. Ci sono cose che nemmeno si possono spiegare. Il müzik è convinto che allo scolaro lo frustino, e che lo bebbano frustare: che razza di scolare è se non lo frustano? E all'improvviso arrivo io e gli dico che a noi non ci frustano, e lui non può che amareggiarsi. E d'altra parte non puoi capirlo. Col popolo si parlare solo se lo si sa fare.>>"
"<<Ah, no, ci sono persone che sono profondamente sensibili, ma che sono come oppresse. I modi da buffone per loro sono una sorta di rabbiosa ironia nei confronti di coloro ai quali essi non osano dire in faccia la verità per via di una soggezione umiliante e prolungata nei loro confronti. Credetemi, Krasotskin, simili modi da buffone a volte sono estremamente tragici. Adesso per lui tutto quanto, tutto quel che esiste al mondo è diventato una cosa sola con Iljuša, e quando Iljuša morirà, lui perderà la ragione dal dolore, o si priverà della vita. Ne sono quasi convinto ongni volta che lo guardo!>>"
"<<[...] Come risolverla? Ecco come: che il figlio si levi dinnanzi al proprio padre e gli chieda egli stesso coscientemente: 'Padre, dimmi: per cosa ti devo volere bene? Padre, dimostrami che ti devo volere bene', e se questo padre sarà nelle condizioni e avrà la forza di rispondergli e dimostrare quello che gli è stato chiesto, ecco allora una vera famiglia normare, fondata non solo su un pregiudizio mistico, ma su delle basi ragionevoli, responsabili e decisamente umane. Nel caso contrario, se il padre non saprà dimostrarlo, sarà subito la fine di quella famiglia: egli non sarà un padre per suo figlio, e il filgio riceverà la propria liberà e il diritto da quel momento in poi di considerare il proprio padre come un estraneo, e persino come un nemico. La nostra tribuna, signori giurati, deve essere una scuola di vertà e di sani concetti!>>"